
Edutainment e il ruolo dei personaggi senza tempo
I characters come strumenti di edutainment
Quante volte vedendo un character in rete, on-air o in un fumetto abbiamo pensato “sarebbe perfetto per parlare di …” … ma è proprio vero?
Un personaggio non è detto che possa essere determinante in ogni contesto: ci sono i “tuttologi” e quelli estremamente specializzati. Il messaggio passa se il tutto è ben contestualizzato e credibile.
Quindi, come si approccia un character e come si decide di cosa possa e debba parlare?
L’ostacolo delle property e dei copyright
Questo è il primo aspetto da non sottovalutare: il mondo è pieno di personaggi utilizzati abusivamente, magari per una mancanza di conoscenza.
Abbiamo visto moltissime volte personaggi, anche conosciutissimi come quelli di Walt Disney, Marvel o DC Comics, utilizzati senza cognizione di causa. Spesso le grandi property non arrivano neppure a vedere questi “esercizi” casalinghi ma altre volte decidono di perseguirli … e sono dolori.
E allora? Non resta che cercare di capire i possibili costi/benefici di un copyright oppure, in base al proprio prodotto, cercare un contatto e provare a coinvolgere la property in un progetto, facendo capire quali sarebbero i benefici che anche una grande company potrebbe trarre da una piccola realtà.
Inoltre tutti i characters hanno linee guide dettate dalla property per cui non è detto che possano parlare liberamente di qualsiasi cosa o avere opinioni su determinate situazioni.
Altra cosa non indifferente: ci sono personaggi autorevoli ed ecumenici che hanno un’autorità tale da poter essere “tuttologi” mentre altri invece sono assolutamente monotematici: ve lo vedete Tigro di Winny the Pooh parlare di ambiente subacqueo tropicale? Si si potrebbe a titolo di esercizio, per gioco, sempre che linee guida lo consentano, ma il suo ambiente naturale è la giungla! Sarebbe un character ideale per un bioparco ma non per un acquario.
E chi non ha budget a sufficienza per affrontare il mondo del licensing?
In questo caso possono aiutare canali alternativi come partnership e comarketing: occorre individuare con attenzione quali sono i benefici che la propria struttura/prodotto possano dare alla property titolare del character e focalizzarsi soprattutto su quelli esclusivi: ad esempio, “noi possiamo fare con voi una cosa che nessun’altro riuscirà a proporvi” oppure “noi possiamo raggiungere questo target che è particolarmente ostico”
Alcune property non fanno azioni di questo genere per policy aziendale ma altre sono ben disposte.
I vantaggi di utilizzare un character nell’edutainment
Un character, soprattutto se ben pensato in fase di ricerca e ben contestualizzato in fase di esecuzione, può essere una notevole leva di comunicazione e marketing.
La notorietà del personaggio fa si che i messaggi che si vogliono passare giungano diretti al target per via della “confidenza” e della credibilità che si instaurata nel tempo, soprattutto tra i fan di quel determinato personaggio che saranno i primi ambassador nella divulgazione del messaggio stesso.
Attenzione però alla coerenza: gli ambassador saranno i primi a divulgare i messaggi coerenti ma saranno altrettanto i primi a rilevare incongruenze ed errori!
Il personaggio normalmente permette di affrontare temi “difficili” o “delicati” in modo informale e con un attento lavoro a quattro mani con la property, utilizzando il suo consueto “linguaggio” noto ai fan.
Anche i limiti imposti dalla property possono essere bypassati cercando soluzioni creative che normalmente non vengono utilizzate: un personaggio dei cartoon esprime le proprie posizioni e i pensieri attraverso i noti balloon, ma se ben spiegata e contestualizzata una “voce fuori campo” accompagna il contenuto … voilà, il gioco è fatto.
Ovviamente deve essere estremamente chiaro che la “voce fuori campo” esprime concetti che non fanno capo al character o alla property.
Altro vantaggio può essere dato dal merchandising, qualora gli accordi lo prevedano.
La tecnologia e i characters
Tutti i personaggi possono prendere vita attraverso la tecnologia.
I vari device, portatili e non, sono sempre più disponibili a tutti anche in modalità un tempo elitarie.
Passare un messaggio o un contenuto in modo passivo, ad esempio attraverso pannellistica tradizionale o materiale pop, è una cosa. Sentire il proprio “idolo” parlare di un determinato argomento, raccontare aneddoti o curiosità, o magari “prendere vita” davanti a noi con la realtà aumentata attraverso un proprio device o in 3D attraverso altre tecnologie e farsi ritrarre insieme come se fosse proprio lì con noi è ben altra emozione e impatto, soprattutto per i più piccini che ne conserveranno un ricordo indelebile. Tutte queste tipologie di contenuti possono essere realizzate interamente da Blue Lime.
L’utilizzo del VR è un altro strumento che consente di far vivere un personaggio in modo virtuale e ci consente di “vivere” un’avventura al suo fianco o immedesimandosi nel character … e perché no, assumendone l’aspetto. Attraverso le app si può giocare insieme al personaggio, rispondere con il suo contributo a quiz a tema, accedere e salvare sul proprio device contenuti extra per usufruirne a casa in un secondo tempo, aumentando la fidelizzazione e capitalizzando al meglio il character stesso.
Inoltre possiamo partecipare a contest on line con in palio premi o ulteriori contenuti ed esperienze extra, sempre aumentando la fidelizzazione, magari ricevendo inviti rispetto ad upgrade o similari.
Anche questi contenuti fanno capo all’esperienza accumulata da Blue Lime e possono essere progettati e realizzati in ogni loro fase.
Un character fatto vivere virtualmente ha poi il grande pregio di accompagnarci durante un’esperienza di visita, creando un valore aggiunto senza limitare una piena fruizione, ad esempio, della fotocamera che ormai chiunque utilizza sempre per le foto ricordo. Una videoguida tradizionale creerebbe impaccio e non consentirebbe una familiarità come quella che abbiamo con il nostro device.
Ormai la realtà supera la fantasia e ciò che si può realizzare ha i soli limiti del budget disponibile.

Spongebob e l’Acquario di Genova
Ecco una case history sull’utilizzo dei characters molto interessante.
Nel 2012 l’allora Viacom prese contatto con la struttura genovese perché voleva far aumentare la notorietà del personaggio di Spongebob e del suo mondo in Italia.
Analizzando l’universo del personaggio ne scaturiscono alcune interessanti considerazioni a cui probabilmente l’autore non aveva pensato ma che, per una struttura sempre attenta alla sostenibilità e all’educazione ambientale, sono fondamentali.
Spongebob e il suo mondo sono stati inventati da un biologo marino, Stephen McDannell Hillenburg.
Il mondo di Spongebob ha sede nell’Oceano Pacifico, e in particolar modo a Bikini Bottom. Per i più non ha un grande significato ma ecco l’hook, il gancio che collega il personaggio all’Acquario: l’atollo di Bikini è stato sede di 67 test nucleari dal 1946 al 1958.
Il personaggio, pur non essendo mai stato schierato su alcuna posizione per volontà esplicita della property, diventa un testimonial estremamente coerente sulla sostenibilità ambientale.
Ovviamente questo non sarebbe stato possibile con un personaggio totalmente slegato dal mare: l’Acquario è diventato così la casa “naturale” di Spongebob.
Sottacqua i personaggi che ruotano attorno al suo universo possono fare di tutto: il loro mondo è fortemente umanizzato e comprende locali, alberghi, stadi e attrazioni turistiche, ma sempre sottacqua; Spongebob non sarebbe altrettanto “credibile” in cima alle Alpi”.
Conclusioni
Nel corso di tutti questi anni sono stati fatti diversi tentativi di inserire characters nel modo dell’edutainment, anche per brevi periodi ben caratterizzati o legati solo a determinati progetti o periodi temporali ma sono sempre rimasti eventi sporadici, operazioni tattiche che poi hanno lasciato il loro tempo.
Alcune situazioni hanno invece costituito e ancora costituiscono azioni a lungo periodo, strategiche verso il target di riferimento.
Riuscire a legare un personaggio senza tempo al proprio prodotto/progetto ha grandi benefici ma solo se è il personaggio giusto allo scopo che si sta perseguendo.
Altrimenti si ottiene solo uno spreco di risorse.